LA NUOVA CHIESA
Molti di noi pensano a una parrocchia come a qualcosa che c'è, nella quale siamo abituati a andare a Messa, alla quale ci rivolgiamo per educare cristianamente i nostri figli, celebrare le nozze, accompagnare con la preghiera il passaggio alla vita eterna di parenti, amici e conoscenti.
Eppure questo luogo al quale ci rivolgiamo, senza troppo preoccuparci del suo esistere, nasconde sempre una storia particolare di fede e di presenza pastorale di una Chiesa locale, di un Vescovo, di una diocesi al cui interno essa prende vita. Una parrocchia non nasce mai per caso: essa manifesta la presenza della Chiesa universale, cioè la presenza di Cristo in mezzo a noi. Una presenza concreta tangibile.
La nostra storia parrocchiale, sotto questo profilo, è identica a tutte le altre ma ha il vantaggio di vederci spettatori della sua fase iniziale. Tutto è cominciato nel 1986, quando l'allora Arcivescovo di Cagliari, Mons. G. Canestri decretò la nascita di una nuova parrocchia a Quartu perché, come si legge nel decreto istitutivo del 1 giugno 1986, «le parrocchie attualmente esistenti a Quartu S. Elena, a causa dello sviluppo edilizio e dell'incremento demografico della zona, non sono in grado di venire incontro adeguatamente alle molteplici esigenze pastorali dei fedeli». Così per la sollecitudine pastorale dell' Arcivescovo, nasce una nuova realtà di Chiesa; e così è nata la nostra parrocchia nelle intenzioni dell' Arcivescovo di Cagliari.
Da quel momento hanno avuto inizio i passaggi successivi per realizzare in pratica ciò che era negli intendimenti della diocesi.
Il passo successivo, è stato quello di nominare una guida pastorale della nuova comunità nascente. Il 1° settembre dello stesso anno Mons. Canestri nominava Parroco della comunità di S. Giovanni Evangelista Don Gianfranco Falchi. Significative le parole che accompagnano quella nomina: «Nello spirito di servizio alle esigenze delle anime che deve caratterizzare l'azione del Vescovo nella Chiesa locale, ribaditi dal Concilio Vaticano II». Mons. Canestri aggiungeva i suoi auguri assieme all'esortazione rivolta dal Concilio Vaticano II ai parroci: «Nel compiere il loro dovere di pastori, i parroci si studino anzitutto di conoscere il loro gregge. E poiché sono i servitori di tutti i fedeli, si adoperino a far crescere la vita cristiana sia nei singoli fedeli sia nelle famiglie, sia nelle associazioni in modo speciale dedicate all'apostolato, sia in tutta la comunità parrocchiale ».
UNA COMUNITA' DA EDIFICARE
Edificare una porzione di Chiesa significa anche edificare materialmente uno spazio adeguato alle esigenze pastorali della comunità. Il 22 ottobre 1986, Mons. Canestri chiese ufficialmente al Comune di Quartu che venisse assegnata, «una congrua superficie (12/15.000 mq) in zona idonea, per la realizzazione del complesso parrocchiale Chiesa - Casa canonica - opere di ministero pastorale»
Così è cominciata l' avventura della parrocchia di S. Giovanni Evangelista.
Nel frattempo, ai primitivi confini del 1986, tra le parrocchie di S. Antonio e S. Luca si è aggiunta la località "Pardinixeddu" che faceva parte della parrocchia di S. Luca.
Avviata la nuova realtà, non restava altro da fare che .... costruirla!
Un compito non semplice: niente strutture e niente organizzazione parrocchiale. Bisognava iniziare a lavorare all'interno della nuova realtà e, pertanto, erano necessari almeno dei locali provvisori dai quali cominciare a radunare tutti i fedeli della parrocchia. A dire il vero, il primo atto della parrocchia è stato celebrato in un locale decisamente occasionale: il primo Battesimo, infatti, è stato impartito il 28 febbraio del 1987 in casa della battezzata in Via Irlanda. Poco tempo dopo arrivano anche i locali provvisori, in Via Olanda n° 36, grazie alla generosa disponibilità del costruttore e proprietario di essi sig. Rino Loddo e del sig. Mario Dessì che ha provveduto ad attrezzare i locali di un impianto elettrico adeguato alle esigenze liturgiche.
In sordina, davanti a pochissimi fedeli, si celebrano i riti della S. Quaresima, della Settimana santa e della S. Pasqua.
La settimana successiva, nella 1a Domenica di Pasqua, il 26 Aprile 1987, alla presenza dell' Arcivescovo Mons. Canestri, si inaugura ufficialmente la nuova parrocchia. Essa diventa subito un punto di riferimento per l'intero quartiere e nei suoi locali si organizzano anche le prime iniziative per la nascita del comitato di quartiere, alle quali viene invitata anche l'amministrazione comunale. Nell'ottobre dello stesso anno ha inizio anche l'attività catechistica. Gli alunni furono subito numerosi: 214 suddivisi in 15 classi e seguiti da 13 volenterosi catechisti.
Il 15 novembre dello stesso anno si comincia a pensare anche alla Conferenza vincenziana che verrà istituita ufficialmente il 28 giugno del 1988. La parrocchia ormai, seppure in modo precario, assume una fisionomia ben definita: alla celebrazione dell'Eucaristia si affianca la missione della catechesi e la sollecitudine verso i più poveri: i tratti distintivi di un'autentica comunità cristiana sono ormai delineati. Di quei primi mesi trascorsi vale la pena di ricordare la sera del 3l dicembre 1987, quando, venuta a mancare la corrente, la celebrazione della S. Messa e il canto del Te Deum di ringraziamento furono fatti al buio, interrotto soltanto dalla fioca luce delle candele. La vita parrocchiale sarà arricchita nel 1992 dalla costituzione del Consiglio Pastorale Parrocchiale che darà un contributo significativo al coordinamento delle diverse attività.
Nel 1993, esattamente Domenica 2 maggio, alla presenza del Vescovo ausiliare Mons. Pillolla, del sindaco on. G. Motzo e dell'Assessore M. Murgia, si accoglie solennemente la statua di S. Giovanni Evangelista, realizzata dal maestro Claudio Pulli. E' un importante e significativo momento di gioia che ci ricorda la grandezza del patrono della parrocchia, ci aiuta nella preghiera e intercede per la nostra comunità al cospetto del Padre. Nonostante tutte le difficoltà la comunità continua a crescere grazie all'aiuto di tanti laici e alla collaborazione di Mons. Andrea Cocco, Don Andrea Portas e delle religiose che si sono succedute in tutti questi anni: in primo luogo suor Giuseppina che ha collaborato non poco allo sviluppo della località Pardinixeddu; poi suor Adriana e, attualmente suor Virginia e suor Sandra.
Dal 1988 si costruisce il presepe e si organizza il carnevale con il carro allegorico della parrocchia. Entrambe le iniziative hanno avuto riconoscimenti significativi per il pregio artistico della loro esecuzione. Dal 1989, esattamente dal 13 aprile, sorge la polisportiva parrocchiale intitolata a S. Giovanni Evangelista, che organizza corsi di avviamento alla pallavolo e promuove la diffusione dello sport fra i giovani. Nel corso del 1995, la comunità ha avuto nel mese di novembre due motivi in più di gioia. Dal 1 novembre, festa di Tutti i Santi, è venuto a stare tra noi e a presiedere le nostre assemblee liturgiche Mons. George Hilaire Dupont, vescovo missionario. Il secondo motivo di gioia è stata la solenne celebrazione, il 12 novembre, del venticinquesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale del nostro parroco Don Gianfranco Falchi.
Da quel momento hanno avuto inizio i passaggi successivi per realizzare in pratica ciò che era negli intendimenti della diocesi.
Il passo successivo, è stato quello di nominare una guida pastorale della nuova comunità nascente. Il 1° settembre dello stesso anno Mons. Canestri nominava Parroco della comunità di S. Giovanni Evangelista Don Gianfranco Falchi. Significative le parole che accompagnano quella nomina: «Nello spirito di servizio alle esigenze delle anime che deve caratterizzare l'azione del Vescovo nella Chiesa locale, ribaditi dal Concilio Vaticano II». Mons. Canestri aggiungeva i suoi auguri assieme all'esortazione rivolta dal Concilio Vaticano II ai parroci: «Nel compiere il loro dovere di pastori, i parroci si studino anzitutto di conoscere il loro gregge. E poiché sono i servitori di tutti i fedeli, si adoperino a far crescere la vita cristiana sia nei singoli fedeli sia nelle famiglie, sia nelle associazioni in modo speciale dedicate all'apostolato, sia in tutta la comunità parrocchiale ».
UNA COMUNITA' DA EDIFICARE
Edificare una porzione di Chiesa significa anche edificare materialmente uno spazio adeguato alle esigenze pastorali della comunità. Il 22 ottobre 1986, Mons. Canestri chiese ufficialmente al Comune di Quartu che venisse assegnata, «una congrua superficie (12/15.000 mq) in zona idonea, per la realizzazione del complesso parrocchiale Chiesa - Casa canonica - opere di ministero pastorale»
Così è cominciata l' avventura della parrocchia di S. Giovanni Evangelista.
Nel frattempo, ai primitivi confini del 1986, tra le parrocchie di S. Antonio e S. Luca si è aggiunta la località "Pardinixeddu" che faceva parte della parrocchia di S. Luca.
Avviata la nuova realtà, non restava altro da fare che .... costruirla!
Un compito non semplice: niente strutture e niente organizzazione parrocchiale. Bisognava iniziare a lavorare all'interno della nuova realtà e, pertanto, erano necessari almeno dei locali provvisori dai quali cominciare a radunare tutti i fedeli della parrocchia. A dire il vero, il primo atto della parrocchia è stato celebrato in un locale decisamente occasionale: il primo Battesimo, infatti, è stato impartito il 28 febbraio del 1987 in casa della battezzata in Via Irlanda. Poco tempo dopo arrivano anche i locali provvisori, in Via Olanda n° 36, grazie alla generosa disponibilità del costruttore e proprietario di essi sig. Rino Loddo e del sig. Mario Dessì che ha provveduto ad attrezzare i locali di un impianto elettrico adeguato alle esigenze liturgiche.
In sordina, davanti a pochissimi fedeli, si celebrano i riti della S. Quaresima, della Settimana santa e della S. Pasqua.
La settimana successiva, nella 1a Domenica di Pasqua, il 26 Aprile 1987, alla presenza dell' Arcivescovo Mons. Canestri, si inaugura ufficialmente la nuova parrocchia. Essa diventa subito un punto di riferimento per l'intero quartiere e nei suoi locali si organizzano anche le prime iniziative per la nascita del comitato di quartiere, alle quali viene invitata anche l'amministrazione comunale. Nell'ottobre dello stesso anno ha inizio anche l'attività catechistica. Gli alunni furono subito numerosi: 214 suddivisi in 15 classi e seguiti da 13 volenterosi catechisti.
Il 15 novembre dello stesso anno si comincia a pensare anche alla Conferenza vincenziana che verrà istituita ufficialmente il 28 giugno del 1988. La parrocchia ormai, seppure in modo precario, assume una fisionomia ben definita: alla celebrazione dell'Eucaristia si affianca la missione della catechesi e la sollecitudine verso i più poveri: i tratti distintivi di un'autentica comunità cristiana sono ormai delineati. Di quei primi mesi trascorsi vale la pena di ricordare la sera del 3l dicembre 1987, quando, venuta a mancare la corrente, la celebrazione della S. Messa e il canto del Te Deum di ringraziamento furono fatti al buio, interrotto soltanto dalla fioca luce delle candele. La vita parrocchiale sarà arricchita nel 1992 dalla costituzione del Consiglio Pastorale Parrocchiale che darà un contributo significativo al coordinamento delle diverse attività.
Nel 1993, esattamente Domenica 2 maggio, alla presenza del Vescovo ausiliare Mons. Pillolla, del sindaco on. G. Motzo e dell'Assessore M. Murgia, si accoglie solennemente la statua di S. Giovanni Evangelista, realizzata dal maestro Claudio Pulli. E' un importante e significativo momento di gioia che ci ricorda la grandezza del patrono della parrocchia, ci aiuta nella preghiera e intercede per la nostra comunità al cospetto del Padre. Nonostante tutte le difficoltà la comunità continua a crescere grazie all'aiuto di tanti laici e alla collaborazione di Mons. Andrea Cocco, Don Andrea Portas e delle religiose che si sono succedute in tutti questi anni: in primo luogo suor Giuseppina che ha collaborato non poco allo sviluppo della località Pardinixeddu; poi suor Adriana e, attualmente suor Virginia e suor Sandra.
Dal 1988 si costruisce il presepe e si organizza il carnevale con il carro allegorico della parrocchia. Entrambe le iniziative hanno avuto riconoscimenti significativi per il pregio artistico della loro esecuzione. Dal 1989, esattamente dal 13 aprile, sorge la polisportiva parrocchiale intitolata a S. Giovanni Evangelista, che organizza corsi di avviamento alla pallavolo e promuove la diffusione dello sport fra i giovani. Nel corso del 1995, la comunità ha avuto nel mese di novembre due motivi in più di gioia. Dal 1 novembre, festa di Tutti i Santi, è venuto a stare tra noi e a presiedere le nostre assemblee liturgiche Mons. George Hilaire Dupont, vescovo missionario. Il secondo motivo di gioia è stata la solenne celebrazione, il 12 novembre, del venticinquesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale del nostro parroco Don Gianfranco Falchi.
UNA CHIESA DA COSTRUIRE
Il primo passo da parte dell'amministrazione fu certamente tempestivo. Dopo la richiesta ufficiale inoltrata da Mons. Canestri, il consiglio comunale nella seduta del 16-12-1987, con delibera n° 215, decide di destinare alla costruzione della nuova chiesa un lotto di terreno di 27.325 mq. Pochi mesi dopo, il 7-3-1988, con delibera n° 468, l'amministrazione comunale bandisce un concorso pubblico di idee per la progettazione della nuova chiesa. Nel novembre del 1988 si riunisce la commissione giudicatrice che non designa un progetto vincitore ma ne segnala tre come più idonei, opportunamente rielaborati, a soddisfare i requisiti richiesti dal concorso. Successivamente, i progetti vengono sottoposti al giudizio popolare durante la mostra nei locali parrocchiali dal 20 maggio al 18 giugno 1989.
Da questo referendum popolare viene chiara l'indicazione di considerare come più adatto alle funzioni liturgiche a cui é chiamato l'edificio contraddistinto dal motto "La città é memoria" realizzato dall'ing. Fenu e dagli Arch. Cassano e Conte. Un apprezzamento che é condiviso anche dall' Arcivescovo Mons. Alberti, dall'Ausiliario Mons. Pillolla e dall'Ufficio tecnico diocesano. E siamo così giunti all'approvazione del progetto di costruzione della nuova chiesa ufficializzato dal consiglio comunale il 12-7-1990 con delibera n° 205. Successivamente la Regione Sarda con delibera del 4 settembre del 1991, in base alla legge regionale n° 13 del 30 aprile 1991, stanzia 700 milioni a favore della costruzione della chiesa di S. Giovanni Evangelista.
LA PRIMA PIETRA
L'anno successivo, nella speranza di un iter burocratico celere, si arriva alla cerimonia della posa della prima pietra.
Siamo ormai giunti al pomeriggio del 3 maggio del 1992 quando durante una solenne concelebrazione nell'area destinata a accogliere la nuova costruzione, alla presenza del Sindaco on. G. Berretta, degli assessori del comune, del governo italiano presso la Regione della Sardegna, del Generale P. Angioni, dell'Arcivescovo Mons. O. P. Alberti, dei parroci delle diverse comunità di Quartu e di molti altri sacerdoti, si svolse la cerimonia della posa della prima pietra con la quale ci si auspicava di vedere presto realizzato il progetto.
Nell'area ormai recintata della nuova parrocchia, i tempi per i passaggio della prima pietra ideale alla seconda pietra reale si allungano notevolmente. Difficoltà di ordine tecnico burocratico rallentano sensibilmente le procedure che dovrebbero consentire di iniziare concretamente i lavori. Dovranno trascorrere ben quattro anni e mezzo prima che il 26 ottobre del 1996 si inizi il primo passo dei lavori. In questo giorno, dopo una lunga attesa, si inizia finalmente l'opera di scavo per la costruzione delle fondamenta e della cripta. La speranza é di poter avere almeno la cripta ultimata nel corso del 1997, così da poter prendere possesso almeno di una parte della nuova realtà. Significa fare del luogo materiale un punto di partenza e un trampolino ideale per far crescere il quartiere ed edificare sempre meglio la comunità.
La parrocchia, voluta con lungimiranza da Mons. Canestri, non solo é cresciuta nelle sue attività ma ha visto crescere sempre più attorno a sé l'intero quartiere. Dopo una fase di stasi, dal 1986 hanno cominciato a riaprire in numero crescente i cantieri delle case in costruzione. Nuove realtà abitative, nuove strade e nuovi problemi urbanistici ma, soprattutto, un quartiere sempre in crescita che nasce in un territorio completamente nuovo e che tenta di di trovare una sua forma architettonica e una dimensione umana, alle prese con le difficoltà nascenti dalla ancora precaria situazione dei servizi. Molti dei residenti, vecchi o appena giunti, provengono da altri comuni. Particolarmente forte la presenza di coppie giovani provenienti da Cagliari e che con la loro vecchia città di origine mantengono legami affettivi e pratici molto accentuati.
In tantissimi, oltretutto, percorrono le strade di accesso al capoluogo per recarsi quotidianamente al lavoro, dovendo risolvere problemi complessi legati alla gestione della famiglia: asili e scuole per i figli ecc. In questa particolarissima situazione, che fa di Quartu una città in controtendenza nazionale in virtù di un elevato incremento demografico, diventa più delicato e complesso il ruolo della comunità parrocchiale. In parte lo sviluppo urbanistico ha attutito i disagi dei primi abitanti, alle prese con la difficoltà anche di reperire esercizi commerciali adeguati a tutte le necessità. Le scuole, di recente edificazione, sono in già in crisi per via del numero sempre crescente di scolari. Gli spazi di aggregazione giovanile e non sono quasi del tutto latitanti e sono certamente inferiori alle esigenze.
Anche quelli dedicati al verde pubblico, nonostante la costruzione del Parco di Pitz'e Serra e Via Germania, non sembrano adeguati e proporzionati ai tanti metri cubi di cemento edificati e in corso di edificazione. Possiamo prevedere che nei prossimi anni ci saranno in quartiere diverse centinaia di giovani fra i 16 e i 28 anni. Un altro elemento che deve far riflettere é dato dal crescente numero di coppie senza figli o di nuclei composti da una sola persona. Più avanti con gli anni essi saranno un'occasione di più per testimoniare la vitalità cristiana della comunità parrocchiale che dovrà farsi carico anche delle solitudini ed emarginazioni che ciò potrebbe suscitare. I locali diventano così occasione di crescita umana per il quartiere e di formazione ed edificazione della chiesa viva, come chiedeva l'Arcivescovo.
Il primo passo da parte dell'amministrazione fu certamente tempestivo. Dopo la richiesta ufficiale inoltrata da Mons. Canestri, il consiglio comunale nella seduta del 16-12-1987, con delibera n° 215, decide di destinare alla costruzione della nuova chiesa un lotto di terreno di 27.325 mq. Pochi mesi dopo, il 7-3-1988, con delibera n° 468, l'amministrazione comunale bandisce un concorso pubblico di idee per la progettazione della nuova chiesa. Nel novembre del 1988 si riunisce la commissione giudicatrice che non designa un progetto vincitore ma ne segnala tre come più idonei, opportunamente rielaborati, a soddisfare i requisiti richiesti dal concorso. Successivamente, i progetti vengono sottoposti al giudizio popolare durante la mostra nei locali parrocchiali dal 20 maggio al 18 giugno 1989.
Da questo referendum popolare viene chiara l'indicazione di considerare come più adatto alle funzioni liturgiche a cui é chiamato l'edificio contraddistinto dal motto "La città é memoria" realizzato dall'ing. Fenu e dagli Arch. Cassano e Conte. Un apprezzamento che é condiviso anche dall' Arcivescovo Mons. Alberti, dall'Ausiliario Mons. Pillolla e dall'Ufficio tecnico diocesano. E siamo così giunti all'approvazione del progetto di costruzione della nuova chiesa ufficializzato dal consiglio comunale il 12-7-1990 con delibera n° 205. Successivamente la Regione Sarda con delibera del 4 settembre del 1991, in base alla legge regionale n° 13 del 30 aprile 1991, stanzia 700 milioni a favore della costruzione della chiesa di S. Giovanni Evangelista.
LA PRIMA PIETRA
L'anno successivo, nella speranza di un iter burocratico celere, si arriva alla cerimonia della posa della prima pietra.
Siamo ormai giunti al pomeriggio del 3 maggio del 1992 quando durante una solenne concelebrazione nell'area destinata a accogliere la nuova costruzione, alla presenza del Sindaco on. G. Berretta, degli assessori del comune, del governo italiano presso la Regione della Sardegna, del Generale P. Angioni, dell'Arcivescovo Mons. O. P. Alberti, dei parroci delle diverse comunità di Quartu e di molti altri sacerdoti, si svolse la cerimonia della posa della prima pietra con la quale ci si auspicava di vedere presto realizzato il progetto.
Nell'area ormai recintata della nuova parrocchia, i tempi per i passaggio della prima pietra ideale alla seconda pietra reale si allungano notevolmente. Difficoltà di ordine tecnico burocratico rallentano sensibilmente le procedure che dovrebbero consentire di iniziare concretamente i lavori. Dovranno trascorrere ben quattro anni e mezzo prima che il 26 ottobre del 1996 si inizi il primo passo dei lavori. In questo giorno, dopo una lunga attesa, si inizia finalmente l'opera di scavo per la costruzione delle fondamenta e della cripta. La speranza é di poter avere almeno la cripta ultimata nel corso del 1997, così da poter prendere possesso almeno di una parte della nuova realtà. Significa fare del luogo materiale un punto di partenza e un trampolino ideale per far crescere il quartiere ed edificare sempre meglio la comunità.
La parrocchia, voluta con lungimiranza da Mons. Canestri, non solo é cresciuta nelle sue attività ma ha visto crescere sempre più attorno a sé l'intero quartiere. Dopo una fase di stasi, dal 1986 hanno cominciato a riaprire in numero crescente i cantieri delle case in costruzione. Nuove realtà abitative, nuove strade e nuovi problemi urbanistici ma, soprattutto, un quartiere sempre in crescita che nasce in un territorio completamente nuovo e che tenta di di trovare una sua forma architettonica e una dimensione umana, alle prese con le difficoltà nascenti dalla ancora precaria situazione dei servizi. Molti dei residenti, vecchi o appena giunti, provengono da altri comuni. Particolarmente forte la presenza di coppie giovani provenienti da Cagliari e che con la loro vecchia città di origine mantengono legami affettivi e pratici molto accentuati.
In tantissimi, oltretutto, percorrono le strade di accesso al capoluogo per recarsi quotidianamente al lavoro, dovendo risolvere problemi complessi legati alla gestione della famiglia: asili e scuole per i figli ecc. In questa particolarissima situazione, che fa di Quartu una città in controtendenza nazionale in virtù di un elevato incremento demografico, diventa più delicato e complesso il ruolo della comunità parrocchiale. In parte lo sviluppo urbanistico ha attutito i disagi dei primi abitanti, alle prese con la difficoltà anche di reperire esercizi commerciali adeguati a tutte le necessità. Le scuole, di recente edificazione, sono in già in crisi per via del numero sempre crescente di scolari. Gli spazi di aggregazione giovanile e non sono quasi del tutto latitanti e sono certamente inferiori alle esigenze.
Anche quelli dedicati al verde pubblico, nonostante la costruzione del Parco di Pitz'e Serra e Via Germania, non sembrano adeguati e proporzionati ai tanti metri cubi di cemento edificati e in corso di edificazione. Possiamo prevedere che nei prossimi anni ci saranno in quartiere diverse centinaia di giovani fra i 16 e i 28 anni. Un altro elemento che deve far riflettere é dato dal crescente numero di coppie senza figli o di nuclei composti da una sola persona. Più avanti con gli anni essi saranno un'occasione di più per testimoniare la vitalità cristiana della comunità parrocchiale che dovrà farsi carico anche delle solitudini ed emarginazioni che ciò potrebbe suscitare. I locali diventano così occasione di crescita umana per il quartiere e di formazione ed edificazione della chiesa viva, come chiedeva l'Arcivescovo.
L'ESODO
Oggi, 13 gennaio 2008, dopo 21 anni in Via Olanda, si trasloca.
Il proprietario dei locali ormai ce li chiedeva da qualche tempo ed è stato giocoforza lasciarli.
Sapevamo di trovare nella Cripta della chiesa in Via Pitz' 'e Serra ancora un cantiere e parecchie difficoltà, come si è puntualmente verificato.
Purtroppo Mons. Mani non ha voluto o potuto aiutarci fino ad oggi, nonostante la disponibilità della Giunta Comunale di Quartu ed ha passato la mano con il cantiere bloccato ormai da oltre un anno.
Oggi, 13 gennaio 2008, dopo 21 anni in Via Olanda, si trasloca.
Il proprietario dei locali ormai ce li chiedeva da qualche tempo ed è stato giocoforza lasciarli.
Sapevamo di trovare nella Cripta della chiesa in Via Pitz' 'e Serra ancora un cantiere e parecchie difficoltà, come si è puntualmente verificato.
Purtroppo Mons. Mani non ha voluto o potuto aiutarci fino ad oggi, nonostante la disponibilità della Giunta Comunale di Quartu ed ha passato la mano con il cantiere bloccato ormai da oltre un anno.
VIA LIBERA AL MUTUO PER LA CHIESA
La chiesa di San Giovanni Evangelista può essere finalmente terminata.
All'unanimità, il giorno 13 Maggio 2010 il Consiglio comunale ha dato il via libera alla copertura del mutuo che consentirà di completare la parrocchia di Pitz'e Serra, eterna incompiuta.
L'operazione è di circa un milione e trecentomila euro, che l'amministrazione di via Porcu s'impegna a saldare nei prossimi quindici anni. A questa cifra devono essere aggiunti altri seicentomila euro, tra interessi e spese varie, che in un primo momento non erano stati calcolati: per questo motivo l'assemblea civica di via Porcu, che già si era espressa favorevolmente il mese scorso, è stata richiamata a pronunciarsi.
Non sono mancate le defezioni, durante il voto: il consigliere del gruppo misto Ugo Scarpa è uscito dall'aula contestando la presentazione di questo provvedimento in piena campagna elettorale. Banchi vuoti tra le fila del centrosinistra, dove spiccavano le assenze dei Comunisti italiani e di Rifondazione comunista. «Si potevano trovare altre soluzioni», spiega il capogruppo del Prc Giuseppe Stocchino, «ma spettavano alla Curia, non al Comune».
Determinante è stato il voto favorevole dell'opposizione che, nell'ultimo scorcio di questa legislatura, è divenuta maggioritaria nell'assemblea civica di via Porcu. «Questa vicenda», contesta in una nota il candidato sindaco del centrodestra, Mauro Contini, «è l'ennesimo esempio, fortunatamente l'ultimo, dell'insipienza amministrativa e programmatica del centrosinistra».
La maggioranza, invece, rivendica l'obiettivo raggiunto. «I cittadini di Pitz'e Serra hanno diritto a un luogo di culto adeguato», ha commentato il sindaco Gigi Ruggeri, «ma è anche nell'interesse dell'amministrazione comunale vedere completato un tassello importante del tessuto urbano, che da troppo tempo era in stato d'abbandono» rivendicando l'obiettivo raggiunto.
La chiesa di San Giovanni Evangelista può essere finalmente terminata.
All'unanimità, il giorno 13 Maggio 2010 il Consiglio comunale ha dato il via libera alla copertura del mutuo che consentirà di completare la parrocchia di Pitz'e Serra, eterna incompiuta.
L'operazione è di circa un milione e trecentomila euro, che l'amministrazione di via Porcu s'impegna a saldare nei prossimi quindici anni. A questa cifra devono essere aggiunti altri seicentomila euro, tra interessi e spese varie, che in un primo momento non erano stati calcolati: per questo motivo l'assemblea civica di via Porcu, che già si era espressa favorevolmente il mese scorso, è stata richiamata a pronunciarsi.
Non sono mancate le defezioni, durante il voto: il consigliere del gruppo misto Ugo Scarpa è uscito dall'aula contestando la presentazione di questo provvedimento in piena campagna elettorale. Banchi vuoti tra le fila del centrosinistra, dove spiccavano le assenze dei Comunisti italiani e di Rifondazione comunista. «Si potevano trovare altre soluzioni», spiega il capogruppo del Prc Giuseppe Stocchino, «ma spettavano alla Curia, non al Comune».
Determinante è stato il voto favorevole dell'opposizione che, nell'ultimo scorcio di questa legislatura, è divenuta maggioritaria nell'assemblea civica di via Porcu. «Questa vicenda», contesta in una nota il candidato sindaco del centrodestra, Mauro Contini, «è l'ennesimo esempio, fortunatamente l'ultimo, dell'insipienza amministrativa e programmatica del centrosinistra».
La maggioranza, invece, rivendica l'obiettivo raggiunto. «I cittadini di Pitz'e Serra hanno diritto a un luogo di culto adeguato», ha commentato il sindaco Gigi Ruggeri, «ma è anche nell'interesse dell'amministrazione comunale vedere completato un tassello importante del tessuto urbano, che da troppo tempo era in stato d'abbandono» rivendicando l'obiettivo raggiunto.
IL XXV
Nel 2012 cadeva il 25° anno della nostra parrocchia.
Nel 2012 cadeva il 25° anno della nostra parrocchia.
La Chiesa era sempre lì, in costruzione, ma questo non ha impedto certo i nostri festeggiamenti.
La preparazione è iniziata un anno prima ed al momento giusto, le iniziative sono state davvero tante.
Poco dopo il suo insediamento è venuto a trovarci il nuovo Vescovo Mons. Arrigo Miglio, che ci ha promesso di occuparsi quanto prima della nostra chiesa e di darle compimento.
UNA CHIESA NUOVA
Nel 2017, in occasione della Pasqua, siamo entrati nella Chiesa Nuova.
Molto bella ed essenziale ha ancora bisogno di tanto lavoro per essere completata ma possiamo avere un'idea di ciò che sarà a lavori finiti: una grande chiesa moderna a dimensione del nostro moderno quartiere. E pazienza per chi ha sempre avversato il progetto.
Anche Mons. Miglio è andato via ed a fine 2019 è arrivato il nuovo Arcivescovo, Mons. Giuseppe Baturi che è subito venuto a vedere la "fabbrica di San Giovanni Evangelista".
Poi è arrivato il Covid.
Il cantiere non ha mai smesso di funzionare, nel 2021 è stato installato l'organo e in occasione della Pasqua del 2022 il simulacro di San Giovanni ha fatto il suo ingresso trionfale nella Chiesa Nuova.
La missione non è però ancora compiuta, resta da sistemare tutta l'area esterna.
Speriamo che stavolta le nostre preghiere vengano esaudite presto.