Vai ai contenuti

Maestro Pulli - Vita e opere - Parrocchia Cattolica di San Giovanni Evangelista

Salta menù
Salta menù
San Giovanni Evangelista
parrocchia in Quartu dal 1986
CLAUDIO PULLI
LA VITA

Claudio Pulli frequentò l’Istituto d’arte di  Sassari, dove divenne allievo di Stanis Dessy, Filippo Figari e Eugenio  Tavolara. Fu proprio quest’ultimo a notarlo e ad indirizzarlo verso il  tornio. Dopo qualche anno a Sassari, Claudio Pulli si trasferì a Faenza,  la patria della ceramica, dove perfezionò la propria tecnica dai grandi  artigiani.suo più grande amore fu la terracotta, ma si fece notare  anche per la pittura, la scultura e in generale, per ogni sua esperienza  o esperimento d’arte.
A Faenza imparò tecniche importanti, che i più  grandi vasai del mondo si tramandano da generazioni e custodiscono  gelosamente nei propri laboratori. Il rivestimento in piombo, lo smalto  stagnifero, l’invetriatura, l’ingobbio, sono solo alcune delle tecniche  che derivano dalle esperienze e dalle sperimentazioni medievali, che  hanno fatto di Faenza la patria della ceramica e che Pulli acquisì  durante il suo praticantato.
Claudio Pulli non aveva un carattere  facile. Era piuttosto schivo e introverso, non amava perdere tempo in  chiacchiere, né stare al centro dell’attenzione e la cosa più importante  per lui era il lavoro.
Nonostante la sua personalità, volle mostrare  la propria arte al mondo intero. Tenne diverse mostre e si aggiudicò  alcuni importanti premi, ottenendo numerosi riconoscimenti, anche in  campo internazionale. Tra i suoi più grandi successi vi è, senza dubbio,  la medaglia d’oro per “Sassari in bottiglia”, una mostra di caricature  di personaggi importanti del mondo della cultura, dello spettacolo e  della politica della Sassari del dopoguerra, con la particolarità di  essere tutte realizzate all’interno di una bottiglia.
Un altro grande  successo fu l’esposizione del 1970, realizzata alla fiera campionaria  di Cagliari. Fu una mostra talmente apprezzata che lo consacrò  nell’olimpo  del panorama artistico mondiale. Da qui in poi, iniziarono  le mostre internazionali come per esempio la personale di Tokyo.
Un  altro importante riconoscimento lo ottenne a Faenza, la città degli  studi, che ospitò una sua mostra nel museo della ceramica.
Lavorava  con la ceramica, con la scultura e con la pittura, insomma, con  qualsiasi materiale gli capitasse tra le mani. Claudio Pulli concepiva  il proprio laboratorio come una bottega del rinascimento, teneva corsi,  insegnava ai più giovani i più antichi segreti del mestiere. Grazie a  questo approccio antico, lavorò soprattutto nelle chiese, allo stesso  modo dei pittori e degli scultori del cinquecento.
Basta fare un giro  nelle chiese e negli edifici sacri della provincia di Cagliari per  trovare una delle sue famose “Via Crucis”, un suo dipinto o una delle  sue magnifiche statue.
Un articolo dell’Unione Sarda realizzato negli anni settanta, lo definiva lo “scultore di Dio”.
Non  è un caso che abbia continuato a lavorare fino all’età settantatre  anni, fino a due anni prima della propria morte, senza mai sentirsi al  capolinea. Ma il suo ricordo continua a vivere nelle sue opere, nel  lavoro e nella passione dei figli.

LE OPERE
Claudio Pulli era piuttosto schivo e introverso e la cosa più importante per lui era il lavoro.
Tenne  diverse mostre e si aggiudicò alcuni importanti premi, ottenendo  numerosi riconoscimenti, anche in campo internazionale. Tra i suoi più  grandi successi vi è, senza dubbio, la medaglia d’oro per “Sassari in  bottiglia”, una mostra di caricature di personaggi importanti del mondo  della cultura, dello spettacolo e della politica della Sassari del  dopoguerra, con la particolarità di essere tutte realizzate all’interno  di una bottiglia.
Un altro grande successo fu l’esposizione del 1970,  realizzata alla fiera campionaria di Cagliari. Fu una mostra talmente  apprezzata che lo consacrò nell’olimpo del panorama artistico mondiale.  Da qui in poi, iniziarono le mostre internazionali come per esempio la  personale di Tokyo.
Un altro importante riconoscimento lo ottenne a  Faenza, la città degli studi, che ospitò una sua mostra nel museo della  ceramica.
Lavorava con la ceramica, con la scultura e con la pittura,  insomma, con qualsiasi materiale gli capitasse tra le mani. Claudio  Pulli concepiva il proprio laboratorio come una bottega del  rinascimento, teneva corsi, insegnava ai più giovani i più antichi  segreti del mestiere. Grazie a questo approccio antico, lavorò  soprattutto nelle chiese, allo stesso modo dei pittori e degli scultori  del cinquecento.
Basta fare un giro nelle chiese e negli edifici  sacri della provincia di Cagliari per trovare una delle sue famose “Via  Crucis”, un suo dipinto o una delle sue magnifiche statue.

Marco Cabitza
creato con WebSite X5
webmaster paul
Torna ai contenuti